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Piano Educativo Individualizzato (PEI)

Il PEI, acronimo di Piano Educativo Individualizzato, è lo strumento con cui il consiglio di classe disegna un percorso didattico inclusivo

Descrizione

Il PEI, acronimo di Piano Educativo Individualizzato, è lo strumento con cui il consiglio di classe disegna un percorso didattico inclusivo per gli alunni con disabilità. Il documento fissa gli obiettivi e le attività che si faranno durante l’anno scolastico, e costruisce un tessuto di collaborazione tra scuola e famiglia.

Da un punto di vista strutturale, il PEI altro non è che un progetto educativo calibrato sulle esigenze del singolo alunno con disabilità certificata. Quindi, l’ICS “Giovanni Falcone” adotta un PEI diverso per ciascuno studente diversamente abile. La personalizzazione della didattica, infatti, è alla base di ogni forma di inclusione. All’interno del PEI vanno indicati gli obiettivi educativi che si vogliono raggiungere, gli strumenti e le attività che si utilizzeranno per conseguirli e i criteri di valutazione. Vi confluiscono, ad esempio, la programmazione per obiettivi minimi o la programmazione differenziata. Si tratta, quindi, di un documento complesso e corposo, che fa da raccordo tra tutti gli interventi che vengono realizzati durante l’anno, coordinandoli e integrandoli. Per questo motivo, il PEI è destinato a periodiche verifiche e cambiamenti, per adattarlo all’evoluzione dell’alunno. Un ulteriore innovazione del Piano Educativo Individualizzato è stata introdotta dal DM 66/2017, che permette l’uso, all’interno del documento, della classificazione ICF-CY. Questo implica l’adozione di un approccio molto più rigoroso e scientifico nella verifica delle potenzialità dell’alunno e nella strutturazione del percorso formativo.

La tempistica
Alla luce di quanto detto, è chiaro che la redazione del PEI assume un valore centrale nella didattica rivolta agli alunni disabili. La sua stesura, di solito, avviene dopo un periodo di osservazione dello studente (circa due mesi), utile per valutarne in modo approfondito le potenzialità. Vediamo con ordine chi è chiamato a redigere il PEI e cosa è necessario scriverci.

I soggetti coinvolti
Il PEI può essere definito un documento collettivo. La sua composizione, infatti, coinvolge tutti i soggetti che, a diverso titolo, sono coinvolti nella crescita e nell’educazione del ragazzo destinatario del piano. Nello specifico, prendono parte alla stesura:

  • i docenti della classe in cui si trova lo studente;
  • l’insegnante di sostegno;
  • le figure socio-sanitarie che seguono il ragazzo;
  • la famiglia.

Il contenuto
Il piano è organizzato in due macroaree. La prima parte è dedicata all’analisi della situazione di partenza. Oltre all’indicazione dei soggetti coinvolti, qui trova spazio la descrizione di tutte gli elementi che assumono una rilevanza nella creazione del progetto educativo. Vengono indicate, ad esempio, le attività poste in essere dal sistema socio-sanitario, così come la composizione della classe in cui è inserito l’alunno. Si vagliano anche l’ambiente familiare e le relazioni tra questo e le istituzioni scolastiche. Nella seconda parte si passa alle informazioni più operative di dettaglio. È qui che si fissano gli obiettivi educativi, che devono essere più ampi del solo ambito scolastico. Deve essere chiamato in causa lo sviluppo delle capacità di apprendimento ma anche di quelle di organizzazione, motorie, di cura di sé e di interazione sociale. Inoltre, devono essere indicate le attività di raccordo tra tutte queste aree e tra il piano individualizzato e il lavoro del resto della classe.

Allegati

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